ACCESSO ALLA CASA: LOTTA AL PREGIUDIZIO PER UN NUOVO ABITARE

 

 

Il 58.2% delle persone senza dimora è di origine straniera L'8,9% degli stranieri abita presso il luogo di lavoro, il 7,3% alloggia presso parenti o altri connazionali e il 19% vive in una casa di proprietà. 

 

Numeri che fanno emergere tutte le difficoltà di accesso alla casa per gli viene da fuori. “Fra Noi” vuole contribuire a cambiare questi numeri con un nuovo modello di intervento. L’obiettivo è garantire un’accoglienza di comunità superando i pregiudizi di proprietari privati e agenzie immobiliari nei confronti dei migranti in cerca di casa. Come? Attivando le reti sociali (valorizzazione delle competenze relazionali e del patrimonio di contatti, integrazione nelle reti territoriali) e adattando le richieste dei migranti  alla struttura del mercato dell’alloggio privato, pubblico e sociale (capacità di intermediazione tra domanda e offerta, risorse abitative proprie dell’organizzazione). 

In questo intervento un compito centrale lo avranno gli enti e le organizzazioni che hanno aderito al progetto “Fra Noi”. Quello di essere garanti rispetto alla sostenibilità economica del migrante che cerca casa, oltre a fare da specchio rispetto alla loro reputazione. Un ruolo quindi non solo “burocratico” ma soprattutto “garanti” con l’obiettivo di rompere i pregiudizi e le diffidenze di un’intera comunità, per garantire una piena cittadinanza ai migranti.

 Perchè un'azione sull'autonomia abitativa?

I rifugiati rappresentano uno dei profili sociali più esposti al rischio di esclusione abitativa, in cui forme di marginalità sociale si intersecano al disagio abitativo, dando luogo a condizioni di deprivazione abitativa (si vive in strada o in sistemazioni informali), e aumentano il rischio di rimanere in condizioni di precarietà estrema. A determinare questo svantaggio, contribuiscono alcuni elementi legati alla condizione propria degli immigrati, ma giocano un ruolo fondamentale anche gli ostacoli imposti dal mercato delle abitazioni e dalle stesse istituzioni.

  

Attori e ruoli dell'Autonomia Abitativa

Ente locale titolare del Servizio SPRAR sul territorio. Per la promozione dell’accoglienza in famiglia, supporto attuativo.

Ente gestore sul territorio del progetto FAMI “Fra noi: Per la gestione quotidiana del percorso di autonomia abutativa; raccolta degli esiti. 

Destinatari in uscita dal progetto di accoglienza motivati e con caratteristiche specifiche. A loro è richiesta una maggiore attivazione in termini di investimento sul proprio percorso di inclusione e un aumento della loro capacità di confrontarsi e mettersi in gioco 

Piccoli proprietari immobiliari: Sono uno degli interlocutori principali di questa azione con i quali andrà attivata un’intermediazione volta a superare gli ostacoli dettagli dai pregiudizi nei confronto dei migranti.

Datori di lavoro L’inserimento lavorativo è visto non solo come fonte di reddito necessario alla sussistenza, ma come strumento per favorire l’integrazione sociale e allo stesso tempo valorizzare il percorso del singolo, di fronte ai proprietari di casa.  

Reti etniche locali Coinvolgimento delle reti etniche amicali nel reperimento di soluzioni alloggiative in alcuni contesti diventa uno dei canali più efficaci e una loro mappatura garantirà un risultato migliore dell’azione. 

Tutor Le organizzazioni che si occupano di accoglienza possono individuare figure professionali specifiche al loro interno per attivare percorsi di mediazione abitativa per il rifugiato, orientandolo e guidandolo all’interno di un sistema complesso come quello della “casa”.

Agenzie Immobiliari Le agenzie immobiliari rappresentano un possibile strumento di accesso al mercato privato dell’alloggio attraverso una prima garanzia da parte degli operatori sull’affidabilità del titolare. In questo caso, risulta decisiva l’attivazione delle agenzie non su casi singoli, ma attraverso la costruzione di collaborazioni stabili (protocolli di lavoro condiviso, convenzioni, etc.…) con gli enti gestori.

 

Caratteristiche del beneficiario

 

La scelta dei beneficiari per un percorso volto all’inserimento abitativo punta sulla presenza di alcuni elementi di autonomia da parte dei soggetti. 

In termini concreti questo significa coinvolgere:

  • soggetti già in possesso di un’autonomia lavorativa, ovvero inseriti nel mondo del lavoro, anche se non in modo stabile, in modo da poter sostenere la spesa di un affitto, 
  • soggetti che avevano dimostrato capacità relazionali sufficienti per poter avviare un percorso di vita in condominio e/o in convivenza con altre persone.

 

Obiettivi dell’autonomia abitativa 

L’obiettivo del progetto è quello di condurre la persona verso un percorso di autonomia abitativa per orientarsi al meglio nel mercato immobiliare.

In particolare

Sapersi orientare nella ricerca di opportunità abitative: 

  • Conoscere i meccanismi di funzionamento del mercato pubblico (requisiti e modalità di presentazione domanda per ERP) e privato (funzionamento delle agenzie immobiliare)
  • Conoscere gli strumenti finanziari e normativi a sostegno dell’affitto, 
  • Saper valutare correttamente il canone di locazione

Saper gestire in autonomia l’iter previsto per affittare  un immobile

  • Sapersi presentare e specificare le proprie esigenze abitative di quel momento
  • Saper mettere in evidenza le proprie risorse (ad esempio aver maturato esperienze di alloggio in condominio, conoscere i regolamenti condominiali, avere a disposizione un lavoro anche temporaneo che consente la solvenza di un certo numero di mesi in affitto, ecc.)
  • Capacità di gestione finanziaria (capacità di risparmio)
  • Autonomia reddituale e quindi possibilità di solvenza del canone di locazione
  • Conoscenza e rispetto del regolamento condominiale e delle regole di vivere comune 
  • Capacità relazionali (per affrontare le situazione di co-abitazione con altri inquilini così come i conflitti che si possono verificare col vicinato) 
  • Capacità di mantenere in ordine l’alloggio (dall’attivazione delle utenze alla cura degli spazi)

 

Le azioni concrete

Gli sforzi del progetto “Fra Noi” si sono concentreranno su dimensioni dell’autonomia ritenute più carenti, in modo da sostenere i processi abitativi dei soggetti in uscita dal sistema di accoglienza.

Le azioni di accompagnamento sociale servono ad individuare soluzioni sostenibili (ad es. affitti a canoni calmierati, realtà di housing sociale e altre soluzioni ponte) e a superare il nodo della diffidenza verso le persone immigrate.

In particolare si prevede

  • Accompagnamento sociale all’abitare che si concretizza soprattutto in azioni di aiuto per la ricerca dell’alloggio, a volte anche utilizzando gli sportelli casa o cooperative specializzate in housing sociale, 
  • Sostegno economico: pagamento dell’affitto e delle utenze, secondo le modalità previste dal progetto. 
  • Intermediazione: la cooperativa o lo sportello casa sostanzialmente agiscono come intermediari tra il locatario e l’affittuario, per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta abitativa sul mercato privato della locazione.
  • Formazione: corsi relativi alla gestione finanziaria, sulle modalità di ricerca e gestione dell’alloggio, sull’educazione civica o di raccolta differenziata. 
  • Progettazione sociale: utilizzo di case sfitte dell’edilizia residenziale pubblica o private in un’ottica di auto-recupero e ripopolamento di centri abitati.